incesto
Luca, Filippo e noi.
di Maranonperchiunque
16.09.2022 |
9.208 |
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"Non mi vedevano, mia madre teneva gli occhi chiusi e mugolava, stava godendo..."
Lo avevo visto e già supponevo cosa sarebbe successo. Gli occhi verdi della mia amica brillavano mentre le sue mani scostavano dal viso i magnifici riccioli fiammeggianti.
La sua bocca sorrideva di compiacimento; cosa stava passando in quella testolina ?
Nella mia attraversavano pensieri, pregustavo la mia seconda volta, sperando di non sentire dolore, ma solo piacere.
Avevo voglia di Filippo, io e lui soli.
Avevo voglia di sentirmelo addosso, abbracciare il suo corpo nudo, sentire il suo respiro affannato sul collo affondandomi il cazzo in figa e facendomi godere, io e lui …soli.
Era andato a comprare i preservativi.
Chissà come sarebbe stato scopare con la protezione?
Quando ero ancora bambina avevo sentito una conversazione fra mia madre ed un’amica sua.
Mia madre :” Ma com’è scopare con il preservativo ?”
L’amica: “ Come mangiare una caramella con la carta”
E giù a ridere!!!
Provai a mangiare una caramella con la carta, un disastro.
Calcolando che esiste una evoluzione, l’unica cosa era sperare bene.
Finalmente i due maschiacci arrivarono con quattro pizze caldissime, le annaffiammo con le birre che erano state religiosamente in frigo, spazzolammo la torta della nonna e mentre loro andavano a dare un’occhiata agli animali , noi mettemmo a posto la cucina in previsione di fare una partita a carte…ramino.
Una partita un po’ strana, quando uno chiudeva gli altri dovevano togliere un indumento, mentre lui ne aggiungeva.
Capitava a volte, specialmente noi femmine, di rimanere nude, ma di completamente vestito non c’era mai nessuno.
Ci divertimmo parecchio, non sempre gli uccelli erano mosci, anzi e la mia patatina ne gioiva.
Il cielo cominciava a brontolare, si era alzato il vento, era quasi notte.
“ Luca, sarà meglio che questa notte tu dorma qui, non vorrei ti beccasse il temporale per strada”
“ Hai ragione Lalla, ma non vorrei disturbare”
“ Ma no, figurati !”
Non ci fu bisogno di giocarci i posti a letto, tutto era stato pianificato.
Andammo, ognuno abbracciato al proprio partner.
Non ero mai stata in camera di Filippo, era ampia e con un bel letto matrimoniale.
Era la mia seconda volta e la prima in un letto.
Filippo mi prese fra le braccia e cominciò a baciarmi stringendomi forte.
Mi sentivo viva.
La finestra era spalancata in una notte buia e tempestosa, lampi attraversavano il cielo e la pioggia rinfrescava l’aria: mi piaceva.
Rispondevo ai baci di Filippo con passione, le mie dita affondavano nei sui capelli tenendo il suo viso contro il mio, bocca su bocca, le nostre salive che si univano, la nostra voglia che aumentava.
Mi sollevò deponendomi dolcemente sul letto e togliendomi quel poco che indossavo, poi mi allargò le cosce e appoggiò la sua bocca sulla mia figa spalancata.
Mi piaceva, ahhhh se mi piaceva!
La sua lingua passava tutti gli anfratti, entrava nella vagina per poi strusciare fino a raggiungere il clitoride, soffermandosi a succhiarlo e stimolarlo fino a farmi squirtare copiosamente.
Capivo che stava assaporando i miei umori e questo mi eccitava ancora di più.
Dalla stanza accanto si sentivano gridolini, letto che cigolava, rumori vari.
“ Pare che la mia nipotina si stia divertendo” disse Filippo scostando la sua testa dalle mie cosce e approfittando per spogliarsi.
Poi mi fu sopra e, baciandomi, mi affondò il cazzo in figa, tutto, facendomi gridare dalla sorpresa.
Era bello, era bellissimo ! Sentivo solo piacere, godevo come non mai. Il suo cazzo affondava e ritraeva, instancabile.
Mi possedeva con furia selvaggia e io gridavo …si sì, ancora, ancoraaa, fino a quando mi fece mettere supina .
“ Ora, stellina, voglio godere anch’io. Tranquilla, mi metto il preservativo, ti voglio godere tutta, fino alla fine.”
Era il tipico 69 che avevo visto in un porno , lo aspettai fremente ed il cazzo arrivò, prima piano, poi più forte per poi rallentare. Io, afferrata al cuscino, aspettavo i colpi che mi facevano godere spruzzando umori. Mi stava possedendo e avrei voluto non finisse mai !
Sempre più forte, sempre più veloce, ero su un’altra galassia. Era forse quello il paradiso?
Poi sentii il cazzo gonfiarsi nella mia vagina e Filippo, con un urlo, venne.
Non ci eravamo accorti del temporale che si era tramutato in tempesta. Tuoni e lampi squarciavano l’aria.
Filippo si alzò per chiudere la finestra, faceva freddo e noi eravamo sudati. Si tolse il preservativo, si adagiò accanto a me prendendomi una mano e posandomi un bacio sulle dita.
“Questo temporale mi ricorda la prima volta che mi sono masturbato”
“Racconta”
“ Avevo undici anni, stavo dormendo quando fui svegliato dai tuoni. Attraverso le persiane vedevo sfrecciare lampi pazzeschi. Avevo paura. Allora mi alzai per andare in camera dai miei genitori. Aprii la porta e li vidi”
“ Dormivano ?”
“Stavano scopando. Mio padre era sopra mia madre che teneva le gambe sulle sue spalle. Non mi vedevano, mia madre teneva gli occhi chiusi e mugolava, stava godendo. Lui le diceva che era troia e puttana e la sbatteva con vigore. Sentii il mio uccello venire duro, lo presi in mano e cominciai a menarlo, era bello farlo.”
“ E poi, sei venuto?”
“ No, a quell’età non esce nulla, ma comunque è molto piacevole”
“ Quindi ?”
“Quindi continuai finché “
“Finché?”
“ Finché improvvisamente mia madre aprì gli occhi e mi vide e io , dalla vergogna, scappai in camera mia.”
“Non era buio in camera?”
“C’era un abat-jour acceso sul comodino.”
“Ti sgridò il giorno dopo?”
“Non se ne parlò mai e probabilmente non lo disse neppure a mio padre.”
Tacemmo per un po’.
Il temporale era cessato ed era subentrato il silenzio.
Il cielo era illuminato dalle stelle.
Portai la sua mano sui miei seni e la mia andò a cercare un uccello che era già duro.
Ci amammo.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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